La natura ha deciso di donare ad alcune piante
delle particolari doti migratorie che permettono ai loro fusti di allungarsi e
strisciare lungo il terreno per espandersi e di cercare il punto più idoneo
dove mettere nuove radici, una di queste piante è l’Ajuga reptans.
La Ajuga reptans
appartiene alla famiglia delle Lamiaceae.È una pianta erbacea perenne di pochi
centimetri con fusti leggermente eretti o striscianti, lucidi, con piccolo
rizoma e foglie disposte a rosetta alla base, allungate, leggermente arrotondate.
I fiori compaiono in un grappolo frammisto a foglie e fiori di colore blu
violetto ma possono essere anche bianchi, della tipica forma delle labiate.
Vegeta in prati incolti piuttosto fertili, lungo i sentieri e nelle siepi, nei
boschi ombrosi e umidi. Quando la si trova è presente in molti esemplari.
Nonostante in inverno i suoi fusti muoiono, là dove hanno radicato spunterà una
nuova pianta. Il genere Ajuga si compone di 30-40 specie, mezza dozzina vivono
in Italia.
Grazie alla sua
particolare caratteristica del portamento tappezzante, La Ajuga reptans colonizza rapidamente ampi spazi di
terreno, allargandosi sottoterra. Le varie tecniche di giardinaggio hanno
prodotto diverse specie coltivate con fiori bianchi e rosa o con foglie
variegate o maculate, oppure bronzate o chiazzate di rosso giallo e marrone.
Alcuni esemplari
specifici di farfalle si cibano golosamente del nettare dei suoi fiori.
Nel Medioevo era una
pianta medicinale molto apprezzata dagli erboristi, considerata come un toccasana
in grado di curare tutti i mali. Il nome Ajuga deriva dal latino. Parola
composta da “a “che significa negazione, privazione; “ugun” che significa
“giogo”. Ossia assenza del labbro superiore della corolla. “Reptans” è relativo
al carattere strisciante del portamento della pianta.
Plinio afferma che
“Ajuga” potrebbe essere un’alterazione del vocabolo” abigo” che vuol dire “io
espello”, in riferimento alle proprietà medicinali della pianta. La medicina
popolare utilizzava l’Ajuga reptans per trattare le emorragie, per ridurre la
pressione sanguigna, contro l’itterizia, contro le intossicazioni epatiche.
Definita uno dei migliori e più leggeri narcotici, era anche usata per
combattere le convulsioni date dalle ubriacature.
La Ajuga reptans contiene:
saponine, olio essenziale, colina, tannini, flavonoidi e principi amari. Il
Ministero della Salute ne consente l’inserimento negli integratori alimentari
per aiutare la funzionalità digestiva ed epatica e per la regolarità del
transito intestinale. In erboristeria e in fitoterapia per uso esterno, si
utilizza per trattare le infiammazioni della pelle, le emorroidi e per favorire
lavaggi e risciacqui. Per uso interno si utilizza con l’infuso la porzione
aerea della pianta per trattare disturbi intestinali, come antidiarroico e
antinfiammatorio, utile anche come cicatrizzante. In lingua inglese uno dei
nomi volgari della Ajuga è “ carpenter’s herb” ossia “ erba del falegname” per
la sua capacità di arrestare il sanguinamento di tagli e ferite. Gli estratti
di questa pianta vengono utilizzati nella preparazione di prodotti contro la
caduta dei capelli.
La ricerca in campo
farmacologico ha dimostrato che estratti della pianta sono in grado di
esercitare attività antiossidante e antiradicali liberi. Possono venire
utilizzati per uno svariato numero di patologie allergiche, sia sistematiche
che cutanee e l’attività che svolgono è in grado di proteggere l’organismo dai
danni causati dall’accumulo di metalli pesanti. Inoltre alcuni estratti
esercitano attività di prevenzione e cura dell’alopecia androgenetica,
nell’acne giovanile ed in alcuni disturbi prostatici.
È molto utile anche
per tingere i tessuti marrone grazie ad un suo costituente, il solfato di
ferro.
Tutta la pianta è
aromatica. Nel campo culinario la Ajuga reptans è preziosa poiché rende molto
gustose le minestre, le insalate e le altre preparazioni silvestri. Il gusto
può essere amaro o amaro-dolce. Se non è gradito, la si associa ad altre piante
cui servirà da fondo amaricante. La pianta si raccoglie in aprile-luglio alla
base dei fusti senza tagliare gli stoloni che permettono alla pianta di
riprodursi. I fusti si essiccano disposti in strati sottili, in locali
arieggiati e all’ombra. Si conservano in vasi di vetro.
Foglie, fiori, radici,
ingredienti semplici che profumano di magia. Basta annusarne l’essenza e farla
arrivare fino in fondo alla nostra anima. Le piante sono vecchie amiche su cui
possiamo sempre contare, tornano stagione dopo stagione e portano con se il
loro sapere, il loro potere, la loro energia, la loro magia.
Ricordiamo che:
Prima
di intraprendere una cura a base di piante medicinali si deve sempre
interpellare un medico specialista in materia e seguire le sue indicazioni
Tutte le piante officinali
vanno usate con estrema competenza ed esperienza, con estrema cautela.
La raccolta delle erbe
salutari è un’arte abbastanza difficile: è necessario saperle riconoscere e
rispettare l’epoca in cui i principi attivi è più elevata. Èindispensabile
scegliere bene i luoghi di raccolta, per evitare piante inquinate o avvelenate
da scarichi o smog. È obbligatorio conoscere le regole di conservazione,
essicazione, preparazione e assunzione.
Numerose piante possono
risultare tossiche, se non addirittura velenose, se usate in maniera non
appropriata, o sono controindicate a determinati soggetti o situazioni
L’autoterapia può
essere pericolosa, consultare sempre un medico
Il nostro scopo è quello di
fornire una base al passeggiatore curioso. Alla persona che vuole sapere quali
sono le piante che incontra e sapere che molte hanno proprietà salutistiche.
Per trovare la voglia di tornare alla natura e guardare con nuovi occhi quello
che ci circonda cogliendone la magnificenza. Un passaggio che ci porta dentro
la natura e dentro noi stessi.
Nessun commento:
Posta un commento