martedì 28 aprile 2015

Ajuga reptans Bugola ( consolida strisciante) una fantastica pianta che produce splendidi fiorellini!

Posted by Mara


La natura ha deciso di donare ad alcune piante delle particolari doti migratorie che permettono ai loro fusti di allungarsi e strisciare lungo il terreno per espandersi e di cercare il punto più idoneo dove mettere nuove radici, una di queste piante è l’Ajuga reptans.


La Ajuga reptans appartiene alla famiglia delle Lamiaceae.È una pianta erbacea perenne di pochi centimetri con fusti leggermente eretti o striscianti, lucidi, con piccolo rizoma e foglie disposte a rosetta alla base, allungate, leggermente arrotondate. I fiori compaiono in un grappolo frammisto a foglie e fiori di colore blu violetto ma possono essere anche bianchi, della tipica forma delle labiate. Vegeta in prati incolti piuttosto fertili, lungo i sentieri e nelle siepi, nei boschi ombrosi e umidi. Quando la si trova è presente in molti esemplari. Nonostante in inverno i suoi fusti muoiono, là dove hanno radicato spunterà una nuova pianta. Il genere Ajuga si compone di 30-40 specie, mezza dozzina vivono in Italia.
Grazie alla sua particolare caratteristica del portamento tappezzante, La Ajuga  reptans colonizza rapidamente ampi spazi di terreno, allargandosi sottoterra. Le varie tecniche di giardinaggio hanno prodotto diverse specie coltivate con fiori bianchi e rosa o con foglie variegate o maculate, oppure bronzate o chiazzate di rosso giallo e marrone.

Alcuni esemplari specifici di farfalle si cibano golosamente del nettare dei suoi fiori.    
Nel Medioevo era una pianta medicinale molto apprezzata dagli erboristi, considerata come un toccasana in grado di curare tutti i mali. Il nome Ajuga deriva dal latino. Parola composta da “a “che significa negazione, privazione; “ugun” che significa “giogo”. Ossia assenza del labbro superiore della corolla. “Reptans” è relativo al carattere strisciante del portamento della pianta.

Plinio afferma che “Ajuga” potrebbe essere un’alterazione del vocabolo” abigo” che vuol dire “io espello”, in riferimento alle proprietà medicinali della pianta. La medicina popolare utilizzava l’Ajuga reptans per trattare le emorragie, per ridurre la pressione sanguigna, contro l’itterizia, contro le intossicazioni epatiche. Definita uno dei migliori e più leggeri narcotici, era anche usata per combattere le convulsioni date dalle ubriacature.


La Ajuga reptans contiene: saponine, olio essenziale, colina, tannini, flavonoidi e principi amari. Il Ministero della Salute ne consente l’inserimento negli integratori alimentari per aiutare la funzionalità digestiva ed epatica e per la regolarità del transito intestinale. In erboristeria e in fitoterapia per uso esterno, si utilizza per trattare le infiammazioni della pelle, le emorroidi e per favorire lavaggi e risciacqui. Per uso interno si utilizza con l’infuso la porzione aerea della pianta per trattare disturbi intestinali, come antidiarroico e antinfiammatorio, utile anche come cicatrizzante. In lingua inglese uno dei nomi volgari della Ajuga è “ carpenter’s herb” ossia “ erba del falegname” per la sua capacità di arrestare il sanguinamento di tagli e ferite. Gli estratti di questa pianta vengono utilizzati nella preparazione di prodotti contro la caduta dei capelli.

La ricerca in campo farmacologico ha dimostrato che estratti della pianta sono in grado di esercitare attività antiossidante e antiradicali liberi. Possono venire utilizzati per uno svariato numero di patologie allergiche, sia sistematiche che cutanee e l’attività che svolgono è in grado di proteggere l’organismo dai danni causati dall’accumulo di metalli pesanti. Inoltre alcuni estratti esercitano attività di prevenzione e cura dell’alopecia androgenetica, nell’acne giovanile ed in alcuni disturbi prostatici.   


È molto utile anche per tingere i tessuti marrone grazie ad un suo costituente, il solfato di ferro.
Tutta la pianta è aromatica. Nel campo culinario la Ajuga reptans è preziosa poiché rende molto gustose le minestre, le insalate e le altre preparazioni silvestri. Il gusto può essere amaro o amaro-dolce. Se non è gradito, la si associa ad altre piante cui servirà da fondo amaricante. La pianta si raccoglie in aprile-luglio alla base dei fusti senza tagliare gli stoloni che permettono alla pianta di riprodursi. I fusti si essiccano disposti in strati sottili, in locali arieggiati e all’ombra. Si conservano in vasi di vetro.

Foglie, fiori, radici, ingredienti semplici che profumano di magia. Basta annusarne l’essenza e farla arrivare fino in fondo alla nostra anima. Le piante sono vecchie amiche su cui possiamo sempre contare, tornano stagione dopo stagione e portano con se il loro sapere, il loro potere, la loro energia, la loro magia.

Ricordiamo che:

Prima di intraprendere una cura a base di piante medicinali si deve sempre interpellare un medico specialista in materia e seguire le sue indicazioni
Tutte le piante officinali vanno usate con estrema competenza ed esperienza, con estrema cautela.
La raccolta delle erbe salutari è un’arte abbastanza difficile: è necessario saperle riconoscere e rispettare l’epoca in cui i principi attivi è più elevata. Èindispensabile scegliere bene i luoghi di raccolta, per evitare piante inquinate o avvelenate da scarichi o smog. È obbligatorio conoscere le regole di conservazione, essicazione, preparazione e assunzione.
Numerose piante possono risultare tossiche, se non addirittura velenose, se usate in maniera non appropriata, o sono controindicate a determinati soggetti o situazioni
L’autoterapia può essere pericolosa, consultare sempre un medico

Il nostro scopo è quello di fornire una base al passeggiatore curioso. Alla persona che vuole sapere quali sono le piante che incontra e sapere che molte hanno proprietà salutistiche. Per trovare la voglia di tornare alla natura e guardare con nuovi occhi quello che ci circonda cogliendone la magnificenza. Un passaggio che ci porta dentro la natura e dentro noi stessi. 

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