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by Arianna e Mara
La pianta:
è una solanacea (come il pomodoro e la patata ) e cresce spontanea
ma è anche facilissima da coltivare nel proprio giardino, le sue esigenze sono
molto esigue, non ha bisogno di terreni particolari, può essere coltivata nel
comune terreno di casa anche se povero e sassoso, cresce praticamente
dappertutto se il terreno poi è umido prospera anche meglio.
Joseph Pitton de Tournefort (1656-1708) creò un
genere con un nome arabo riportato da Mattioli; la sua denominazione non ebbe
però seguito, in quanto Linneo nel 1753 costruì il binomio scientifico
definitivo, usato ancor oggi, riferendo il nome arabo alla specie e non più al
genere. Così, Linneo nel 1737, riprende il termine greco “fusalis” = pieno
d'aria, gonfio e, in modo traslato, “vescica”, con chiaro riferimento
all'involucrio che avvolge il frutto. Il termine "alkekengi," apparso
in francese nel XIV secolo, deriva dal francese antico "alquequange"
o "alcacange" che deriva dall'arabo al-kakang. In senso stretto,
significa “la lanterna cinese”. Viene anche detto: "Lanterna cinese",
"chichingero", "palloncino", "ciliegia d'inverno"
(Copyright © Alimentipedia.it)
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Come pianta preferisce l’ombra o la mezzombra.
C'è da dire che è una pianta coloratissima e facile che si può coltivare anche in un pezzo di terra posta al nord.
C'è da dire che è una pianta coloratissima e facile che si può coltivare anche in un pezzo di terra posta al nord.
Non occorre neppure riseminarla l’anno successivo
perché è una pianta rizomatosa strisciante che
s’interra molto profondamente: in questo modo la pianta si auto propaga e rivegeta
dopo il periodo invernale.
Il fusto può arrivare fino a 1m di altezza, è
eretto, ramificato, non ha l’inclinazione dolce ed arcuata per esempio di un
ramo di rosa, ma è piuttosto angoloso.
Si può piantarlo o trovarlo spontaneo fino ad
un’altezza di 1000 m. s.l.
E’ una pianta precoce perché se il clima non è
troppo ghiacciato spunta già all’inizio primavera con foglioline verdi chiaro
che possono anche diventare grandi quasi 10 cm. Se la pianta trova un terreno
favorevole, fiorisce presto e più di una
volta a stagione, produce dei fiori bianchi a forma di campanella, che molto
presto diventeranno dei palloncini arancioni, dalla consistenza quasi cartacea
al tatto.
Può vivere dai 3 ai 10 anni ed una pianta che attira molto le farfalle.
E’ una pianta che viene coltivata anche ad uso
decorativo i cui calici dentro, nascondono una bacca rossa-arancio nota fin
dall’antichità, che si presenta più o meno grande come una ciliegia, ed è un
frutto commestibile il cui gusto assomiglia a quello del lampone o anche a un tipo di pomodoro.
Queste bacche che durante il processo di
maturazione sono avvolte da un involucro piriforme, vescicoloso e papiraceo, di
origine calicina, prima verde poi rosso-arancione, sono bacche sferiche,
carnose, di colore rosso, contenenti molti semi.
Le bacche hanno vari usi.
I principi attivi dell’Alchechengi sono: acido
citrico, mucillagini, tannini, principi amari.
Contengono inoltre, una grandissima quantità di vitamina C, e zucchero.
Dalle bacche si può ricavare una discreta marmellata.
Possono essere
mangiate così come sono, prelevate da dentro al palloncino o aggiunte alle insalate, ma il frutto fresco
va consumato con moderazione.
Se seccate leggermente si possono mettere sott'aceto o in sotto sale.
Le proprietà salutari sono più spiccate nella
varietà spontanea.
L’alchechengi ha proprietà diuretiche e depurative
impiegate soprattutto contro la ritenzione urinaria, nel caso di nefriti,
gotta, calcoli renali e vescicali.
In pasticceria le bacche sono utilizzate candite o
ricoperte di cioccolato.
Nelle
preparazioni erboristiche si usano i frutti essiccati.
Tutte le altre parti verdi della pianta non devono essere utilizzate
perché contengono alcaloidi in forte quantità.
L’alchechengi è una pianta molto decorativa in
tutti i suoi stadi.
Il frutto fresco può diventate un simpatico folletto, la
lanternina secca un piccolo decoro per Halloween!
Quando il rivestimento cartaceo rosso-arancio sarà ormai consumato, il
rimanente reticolo che è stata “l’ossatura” del palloncino diventa quasi un decoro
in filigrana, quindi spazio alla fantasia…
Quando il palloncino
che li avvolge color arancio si dissolve col tempo, il materiale cartoso assume
un aspetto a "rete".
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