Il
genere Lonicera racchiude circa duecento specie di arbusti, a foglia
caduca o sempreverde, diffusi in natura in Europa, in Asia e in nord America;
si tratta di piante molto diverse a seconda della specie; Si tratta di
rampicanti rigogliosi, con fusti leggeri che si attaccano a qualsiasi sostegno
trovino, oppure si sviluppano strisciati; la caratteristica principale di questi
rampicanti è sicuramente la lunga fioritura profumata, che dura per tutta l'estate.
Il Caprifoglio Comune
è un arbusto legnoso di medie dimensioni dai profumati fiori colorati di bianco
e rosso appartenente alla famiglia delle Caprifoliaceae, tende ad avviticchiarsi dove può, molto
spesso a scapito delle piante che gli stanno accanto, cui ruba aria e luce
soffocandole.
Ha fusti leggeri, la corteccia dei rami è liscia e di colore brunastro,
le foglie sono di colore verde nella pagina superiore e glauche in quella
inferiore, quelle del fusto sono opposte, semi coriacee, a volte con il bordo
marroncino, nel punto in cui le superiori abbracciano i fusti si sviluppano i
fiori, a fasci. I fiori di colore bianco con sfumature rosse all'esterno sono
riuniti in cime limitate sull'ultimo paio di foglie, profumatissimi.
La corolla
ha forma tubolare, lunga 3-4 cm, divisa alla fauce in due labbra di cui il
superiore è diviso in quattro lobi, mentre l’inferiore è indiviso.I fiori
attraggono soprattutto farfalle notturne e diurne, che con la loro lunga
proboscide, riescono a raccogliere il nettare contenuto, nel lungo tubo
corollino. Il frutto è una bacca di colore arancio, velenosa.
Fiorisce da
maggio a luglio, da 0 a 1200 metri,predilige i terreni calcarei e ombrosi del
sottobosco, le macchie, i vigneti, le boscaglie e i margini dei boschi caducifogli.Presente in tutta Italia ad esclusione di Valle d'Aosta, Sicilia e
Sardegna.
Le piante di questa specie hanno una lunga esistenza, ma dopo pochi
anni di vita si essiccano quasi completamente, a questo punto dalla ceppaia crescono
nuovi polloni, che dopo un certo numero di anni muoiono, ripetendo da capo il ciclo
appena descritto.
Il nome Lonicerafu
inventato nel 1753 da CarolusLinnaeus, adattando al latino il cognome Lonitzer,
in onore del botanico austriaco Adam Lonitzer (1528 - 1586), mentre il nome
specifico (caprifolium)deriva dal latino “capra”, capra e “folium” cioè foglia,
probabilmente dal fatto che le capre usano brucare le foglie di questa pianta.
Il
nome comune di “Abbracciabosco” deriva dal portamento rampicante, che spesso
avvolge le piante vicine, danneggiandole.Il Caprifoglio nell'antichità era conosciuto con il nome di madreselva. I greci chiamavano
queste piante "peryclimenon" che significa “accerchiamento”.
Il caprifoglio era già usato come pianta
medicinale dagli egizi, greci e romani.Plinio e Dioscoride ne consigliavano il
tè (il decotto)delle sue foglie, con o senza fiori. Gliattuali manuali di
fitoterapia la definiscono “bevanda di conforto”, consigliata in alternativa al
tè!
Le foglie si raccolgono da maggio a luglio, in giornate asciutte, facendo
scorrere le mani lungo i fusti. I fiori si raccolgono prima della fioritura,
maggio-giugno, recidendoli di sera con tutto il picciolo. Foglie e fiori si
essiccano all’ombra.
Le bacche del caprifoglio sono tradizionalmente
considerate velenose, ma la documentazione è molto limitata, e la loro
ingestione è, il più delle volte, asintomatica. Le bacche hanno inoltre sapore
amaro, che ne evita il consumo da parte dei bambini.
Il Caprifoglio è un’erba leggermente dolciastra, ad azione rinfrescante,
antibatterica, diuretica, antipiretica, antinfiammatoria, ipotensiva,
antispastica e sudorifera; contiene:acido salicilico, glucosidi, tannini e oli
essenziali.I fiori del Caprifoglio hanno un’azione specifica sui disturbi che
interessano l’apparato respiratorio.
Per uso interno è efficace in caso di
artrite reumatoide, orecchioni, infezioni delle prime vie respiratorie, febbre,
congiuntivite, infiammazioni della gola e infezioni del tratto urinario. Per
uso esterno è efficace nelle stomatiti, nelle dermatosi e sulle ferite.
L'olio
di Caprifoglio è ampiamente utilizzato in aromaterapia. Maschere e lozioni
preparate con infuso di fiori e foglie hanno una buona azione
tonico-astringente sulla pelle, specialmente se grassa. La corteccia essiccata
e ridotta in polvere, può essere usata come incenso.
Il Caprifoglio rappresentava la rinascita e la sopravvivenza della vita
attraverso il lungo inverno (che rappresenta la morte) e veniva usato per
decorare l'altare dell'Equinozio di Primavera proprio per il suo significato di
rinnovamento. Veniva usato anche nel periodo opposto e cioè in autunno.
Il
Caprifoglio era la pianta di Eros, e i suoi bellissimi fiori avevano proprietà portafortuna
durante le cerimonie matrimoniali. Questo particolare si è conservato nel nome
del ‘linguaggio dei fiorì, in quanto viene definita ‘legame d’amore’, ed i suoi
fiori profumatissimi (color avorio o rosso porpora) ne sono il simbolo.
Anticamente i fiori, posti nella stanza di una fanciulla, favorivano i sogni
d'amore mentre tenuti in casa delle fanciulle nubili ne facilitavano ilmatrimonio.
Se si raccoglie un ramo di Caprifoglio, si dona alla propria famiglia pace e
serenità. Tutte le storie legate al Caprifoglio, in qualche modo sono
riconducibili all’amore, ed in particolare all’amore di una donna che si “attacca”
e rimane avvinghiata all’uomo immagine del suo amore.
In Inghilterra, regalare
un ramo di Caprifoglio è ancora significato di promessa di fedeltà. Per i
popoli di origine celtica i fiori di Caprifoglio avevano la capacità di realizzare
degli incantesimi d’amore, essendo in grado di combattere il “veleno” prodotto
dalla nostalgia d’amore. Perla medicina tradizionale cinesequesta pianta era in
grado di rafforzare la libido e la potenza sessuale".
Innamorarsi ogni giorno
Di un profumo, di una pianta, di un fiore
Colpo di fulmine misterioso,
Canto alla bellezza della Natura
Richiamo travolgente, misterioso, affascinante.
Occhio del cuore che si apre, si espande
Alla ricerca della sua terra, del suo seme
Di ogni sua emozione.
Inebrianti coccole di vita.
Ricordiamo che:
Prima
di intraprendere una cura a base di piante medicinali si deve sempre
interpellare un medico specialista in materia e seguire le sue indicazioni
Tutte le piante officinali
vanno usate con estrema competenza ed esperienza, con estrema cautela.
La raccolta delle erbe
salutari è un’arte abbastanza difficile: è necessario saperle riconoscere e
rispettare l’epoca in cui i principi attivi è più elevata. Èindispensabile
scegliere bene i luoghi di raccolta, per evitare piante inquinate o avvelenate
da scarichi o smog. È obbligatorio conoscere le regole di conservazione,
essicazione, preparazione e assunzione.
Numerose piante possono
risultare tossiche, se non addirittura velenose, se usate in maniera non
appropriata, o sono controindicate a determinati soggetti o situazioni
L’autoterapia può
essere pericolosa, consultare sempre un medico
Il nostro scopo è quello di
fornire una base al passeggiatore curioso. Alla persona che vuole sapere quali
sono le piante che incontra e sapere che molte hanno proprietà salutistiche.
Per trovare la voglia di tornare alla natura e guardare con nuovi occhi quello
che ci circonda cogliendone la magnificenza. Un passaggio che ci porta dentro
la natura e dentro noi stessi.
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