Voglio
iniziare parlandovi delle prime piantine che fioriscono in primavera e colorano
il giardino e i campi cioè la viola mammola, con il suo colore violetto che va
dallo scuro al chiaro e anche fino al bianco; le margherite che fanno tanta
allegria e mi ricordano la mia infanzia; le calendule con il loro arancio
acceso e le immancabili primule di tanti colori. Si tratta di piantine che crescono sia coltivate che spontaneamente e
si propagano velocemente senza bisogno di particolari accorgimenti, in pratica
fanno tutto da sole, una volta messa a dimora una o due piantine, l’anno
successivo ne troveremo sicuramente delle altre. Ma oltre alla bellezza,
dobbiamo sapere che ci possono essere utili per profumare guarnire e preparare
anche dolci e pietanze saporite e soprattutto naturali! Naturalmente dobbiamo
sempre prestare molta attenzione a quello che si prende, soprattutto se si
tratta di piante selvatiche, se non siamo sicuri è meglio lasciar perdere per
non rischiare di avere problemi, inoltre non bisogna prelevare in maniera indiscriminata in modo da
lasciare la possibilità alla pianta di riprodursi e accertarsi infine che ci
troviamo in un luogo in cui è permessa la raccolta tenendo presente che le
regole variano da regione a regione.
Inizio
quindi con la mia preferita: la viola mammola o violetta o viola di Parma.
Credo che la descrizione sia alquanto inutile
essendo una piantina molto comune e facilmente riconoscibile, metto comunque la
foto della fioritura nel mio giardino
Cresce preferibilmente nei luoghi ombrosi e nei
boschi, ma anche in posizione soleggiata purchè il terreno sia abbastanza
umido. Si possono utilizzare tutte le parti della pianta, radice, fiori e
foglie nel periodo della fioritura. La radice si usa fresca, i fiori e
le foglie si fanno seccare in un luogo ventilato all’ombra e poi si conservano
in sacchetti di tela per il loro profumo oppure si possono usare per preparare
marmellate e liquori o candite per decorare i dolci.
Si può preparare un ottimo sciroppo di violette
con:
50 gr di fiori di violetta, 1 litro d’acqua 350
gr di zucchero (bianco o di canna a scelta)
Mettere i fiori in una pentola con l’acqua e lo
zucchero e lasciar andare a fuoco basso per circa un’ora, si otterrà una
bevanda gradevole e di effetto leggermente lassativo.
Oppure si possono mescolare alla panna prima di
montarla, dopo 10 minuti togliere le violette e montare la panna, le daranno un
profumo molto delicato
O ancora prepararle candite immergendole nello
zucchero caramellato.
Una
curiosità sulla violetta narra che il dio Vulcano riuscì ad ottenere un bacio
dalla bella Venere proprio cospargendosi di profumo di viole mammole.
Fin
dall’antichità è sempre stata utilizzata
per le sue proprietà salutari: venne così prescritta per liberare l’intestino,
aumentare la secrezione biliare e curare le infiammazioni dei polmoni.
by Cinzia
Non conoscevo nessuno di tutti questi modi per utilizzare le violette. Le radici fresche a che cosa servono?
RispondiEliminaCiao Giancarla, grazie ci fa piacere di vedere che c'è interesse per i nostri argomenti. Per quanto riguarda i rizomi delle violette, anche se poco conosciuti, ti posso dire che sono ricchi di "violina" e che contengono amido e mucillagine e vengono utilizzati come emetico e stimola l'espettorazione. Ovviamente come tutte le erbe aromatiche va usato con parsimonia. Ciao Buona giornata
EliminaMolto interessante, alcune cose le sapevo ma molte altre no! Grazie....
RispondiEliminaGrazie mille Elena! se vuoi seguirci presto scriveremo di tante piante e modi usarle e anche di decorazione...
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