mercoledì 10 giugno 2015

Borago Officinalis (Borragine)

Posted by Mara



Il Borago Officinalis più conosciuto con il nome di Borragine, è un’umile pianta rustica dai bei fiori blu ed è una delle piante medicinali più affascinanti e ricercate.La Borragine è probabilmente originaria dell’Oriente, ed è diffusa in gran parte dell’Europa e nell’America centrale. In Italia la troviamo più frequentemente nella zona centro-meridionale. Cresce spontaneamente, ma ormai quasi esclusivamente,lungo i viottoli, i muri diroccati, i giardini abbandonati, scarpate, raramente la si incontra in campagna perché distrutta dai diserbanti. È anche coltivata negli orti. 


La Borragine è una pianta annuale con una radice a fittone e il fusto carnoso, cavo, ricoperto di peli bianchi. Può raggiungere i 60 centimetri di altezza. Le foglie sono di forma ovale, allungata, pelose anch’esse, disposte in una robusta rosetta. Il margine può essere intero o più spesso dentato, ondulato. Le foglie più vicine a quello che diventerà in fusto sono più strette e lunghe. I fusti fioriferi in primavera si innalzano dalla rosetta. I fiori della borragine sono viola-blu, con forma a stella, raccolti in grappoli terminali su peduncoli pelosi. Hanno stami muniti di una linguetta violacea disposti a cono. Fioriscono da maggio a settembre. Della borragine attrae soprattutto il colore del fiore ed i suoi cinque petali, ricordano il pentacolo simbolo di Venere. Dietro ai petali si staglia un secondo giro di sepali che nuovamente ripete la magia del cinque.

La Borragine è una pianta che fornisce un nettare molto gradevole, è molto ricercata dalle api che ne ricavano un miele con un aroma particolarmente piacevole. Anche per le formiche la Borragine ha una prelibatezza da offrire, associati ai semi maturi c’è sempre una buona quantità di grassi, per questo le formiche portano via i semi aiutando la diffusione della pianta. 


Alcuni sostengono che il nome derivi dal latino “Borra” (tessuto di lana) per la peluria che ricopre le foglie. Altri suppongono derivi dall’arabo “Abou” (padre)a da “Rash” (sudare) cioè “padre del sudore”, per via delle sue proprietà sudorifere. Altri ancora che sia derivato dal celtico “Barrach” (coraggio). Infatti, aggiunta al vino, veniva usata dai Celti per dare coraggio ai guerrieri per affrontare i nemici in battaglia.


Gli antichi non conoscevano appieno le capacità curative della Borragine, i fiori secondo la tradizione popolare erano aggiunti al vino come filtro d’amore per convincere gli uomini a sposarsi, i Romani la consideravano soltanto un rimedio contro la malinconia. Per questa proprietà Plinio la chiamava “Euphosinum”, cosa testimoniata anche dai versi “Ego, Borago, Gaudiasemper ago” (Io borragine, ti darò sempre felicità). I Greci la usavano per curare il mal di testa da sbronza. In gallese la Borragine si dice “Ilawenlys” che significa “erba della contentezza”. Solamente a partire dal Medioevo, Alberto Magno, descriveva la pianta con “generatrice”di buon sangue e nel cinquecento il grande erborista italiano Mattioli la prescriveva contro collassi cardiaci, influenza, bronchiti. Giuseppe Donzelli, medico napoletano, nel 1667 scrisse che l’acqua di Borragine è adatta al cuore perché lo rallegra e lo corrobora. Toglie le immaginazioni cattive, acuisce la memoria e la mente e distacca dal corpo tutti gli umori cattivi. È utile ai melanconici e frenetici.


La Borragine ha proprietà emollienti, diuretiche, sudorifere, depurative, antireumatiche, antiinfiammatorie. È ricca di potassio e sodio. L’infuso di fiori di Borragine ha buone proprietà emollienti, ha anche un effetto diuretico e depurativo. Le foglie sono un valido sudorifero. Infusi di fiori di Borragine possono essere usati anche per detergere la pelle.
Una volta i bambini succhiavano spontaneamente il fiore dolce della Borragine (seguendo un istinto primordiale), si è scoperto che essa contiene un’elevata percentuale di acido gamma-linoleico, utile in organismi cui il tessuto nervoso è ancora in formazione, come quelli infantili.
La Borragine, come altre piante, contiene alcaloidi Pirrolizidinici che, se assunti costantemente (e si parla di mesi) possono creare lesioni e tumori al fegato. Questo non significa che la Borragine è tossica ma che non va assolutamente consumata ogni giorno e per lunghi periodi. Sono piante che arrivano in primavera in un momento di cambio e si mangiano in stagione, ci aiutano a purificarci e a riattivare i nostri organi dopo l’inverno e poi si lasciano andare alla loro vita.
La Borragine è particolarmente gustosa ma immangiabile da cruda a causa delle peluria di cui è circondata. Si aggiunge ai minestroni o alle verdure cotte o come ripieno per tortellini. Le foglie si possono mangiare impanate e fritte. I fiori possono essere conditi o congelati in cubetti di ghiaccio per aggiungere un tocco particolare a punch o a drink freddi.
Un tempo si lasciavano i fiori di Borragine a macerare in aceto di vino bianco, che diventava azzurro. Con quello si tingevano lane e altre fibre. Oppure venivano usati per decorare le case per i matrimoni.



 Alleanza uomo-erbe, beneficio, sollievo, benessere, armonia.
L’uomo si è allontanato dalla natura…civiltà…rovina…problemi.
Ritorna uomo alla Madre Terra, riscopri la culla delle tue origini,
I prati, le piante, le erbe, raccoglile, utilizzale.
Unisci le tue mani con i loro steli sempre protratti verso di te
Abbi fiducia in loro, riscopri il tuo legame indissolubile con la natura
Ristabilisci l’alleanza uomo-erbe.


Ricordiamo che:
Prima di intraprendere una cura a base di piante medicinali si deve sempre interpellare un medico specialista in materia e seguire le sue indicazioni
Tutte le piante officinali vanno usate con estrema competenza ed esperienza, con estrema cautela.
La raccolta delle erbe salutari è un’arte abbastanza difficile: è necessario saperle riconoscere e rispettare l’epoca in cui i principi attivi è più elevata. Èindispensabile scegliere bene i luoghi di raccolta, per evitare piante inquinate o avvelenate da scarichi o smog. È obbligatorio conoscere le regole di conservazione, essicazione, preparazione e assunzione.
Numerose piante possono risultare tossiche, se non addirittura velenose, se usate in maniera non appropriata, o sono controindicate a determinati soggetti o situazioni
L’autoterapia può essere pericolosa, consultare sempre un medico
Il nostro scopo è quello di fornire una base al passeggiatore curioso. Alla persona che vuole sapere quali sono le piante che incontra e sapere che molte hanno proprietà salutistiche. Per trovare la voglia di tornare alla natura e guardare con nuovi occhi quello che ci circonda cogliendone la magnificenza. Un passaggio che ci porta dentro la natura e dentro noi stessi.

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