Posted by Mara
La Vinca, più nota come Pervinca, è una graziosa pianta molto apprezzata
per le sue abbondanti fioriture. Il genere Vinca appartiene alla famiglia delle
Apocynaceae e comprende sette specie erbacee sempreverdi. Le più conosciute
sono: la Pervinca Maggiore (Vinca Major), la Pervinca Minor e la Pervinca
Difformis, tutte crescono spontanee nella flora mediterranea. Queste piante sono
originarie dell’Europea e dei tropici. La Vinca la possiamo trovare molto
frequentemente nel sottobosco, nei luoghi selvatici, presso le siepi, ma può
essere coltivata anche in giardino o in vaso, o per creare barriere o cespugli.
Fiorisce in primavera.
La Vinca è un’erba
perenne, sempreverde, strisciante, tappezzante, con un rizoma sottile. Presenta
fusti legnosi alla base, eretti alti circa 30 cm, e anche fusti e foglie
striscianti lunghi fino a 60 cm, La Vinca è una pianta umile, ma umile da humus,
perché vuole stare attaccata alla terra, che striscia, perché nei nodi mette
radici e improvvisamente sbuca fuori 10,20 centimetri più in là, formando in
primavera un mazzo azzurro.
Le foglie che sono lisce, lanceolate, di un bel
verde acceso, prive di peli, persistenti, lucide, di sapore amaro. Non ha
profumo ma l’accompagna l’odore del bosco. I fiori della Vinca sono singoli di
forma tubolare con 5 lobi, solitamente blu-viola. Si dice comunemente “color
pervinca”, in realtà il suo colore non è affatto costante: può variare da
quello che noi chiamiamo
pervinca ad un azzurro chiaro carico, fino ad un celeste pallido, dal bianco al
rosso quasi vivo.
La differenza del colore resta un mistero e non dipende
neppure dal terreno. Comunque è raro trovarne gruppi in cui il colore non abbia
una tonalità costante.
I ramoscelli radicano facilmente anche
nell’acqua.
In lingua slava antica, “Pervinka” significa “prima”, in riferimento ai
fiori della primavera (è tra i primi a sbocciare).Il nome” Vinca” comunque
sembra derivare dal latino “vincire”, che significa legare, per via dei fusti
sottili e flessibili che si intrecciano nel terreno.
Presso i Celti, la Vinca era particolarmente cara agli stregoni, ne
confezionavano infusi e pozioni. In Francia, la Pervinca in un primo momento
era considerata “Violetta degli stregoni”, poi “Violetta dei maghi” in quanto
utilizzata in magia per praticare incantesimi, preparare filtri d’amore,
esorcizzare spiriti maligni. Lucio Apuleio, scrittore, filosofo, mago,
alchimista romano, suggerì una precisa prassi di raccolta delle pervinche per
difendersi da possessi demoniaci, attacchi di serpenti e animali feroci,
veleni, invidie, paure e per prosperare in salute.
In alcuni paesi i suoi fiori
venivano sparsi davanti agli sposi come gesto benaugurante. In Inghilterra era
considerata un’erba sacra a Venere, si diceva che se le foglie venivano
mangiate da due coniugi si propiziava l’amore fra loro. L’abate erborista
Nicholas Culpeper indicava questa pianta per la fertilità.
Si credeva anche che
le foglie di Pervinca mescolate a quelle di Magnollia, infilate dentro al
materasso nuziale potessero mantenere per sempre l’amore e la felicità
coniugale.Con i suoi rami si intrecciavano ghirlande per accompagnare i defunti
nel loro ultimo viaggio ma questo non era visto come un’espressione negativa,
vita e morte erano considerate due realtà legate alla terra e alla vita.
Nel corso del tempo il significato della Pervinca ha assunto molteplici
sensi.
Nei più recenti rappresenta una nuova amicizia, una condizione di armonia
spirituale, la fedeltà nei rapporti a lungo termine. In Italia è considerata il
“fiore della morte” a causa dell’antica pratica di porne intrecci a ghirlande
sulle bare dei bambini defunti, mentre in Germania è il “fiore
dell’immortalità”. In Francia è considerata un simbolo di amicizia grazie allo
scrittore, filosofo, svizzero Jean-Jacques Rousseau.
Nel simbolismo cristiano
la Pervinca era il “fiore della Madonna”, per la corolla colorata come il
mantello tradizionale indossato da Maria. Per la forma a stella a 5 punte
delineata al centro dal fiore, era anche detta “Stella di Maria”, o “Stella del
mare” per la posizione asimmetrica di ogni petalo, in lieve ripiegamento in
senso antiorario, a effetto girandola.
Anticamente le foglie fresche di Vinca, ricche di tannini astringenti e
alcaloidi, erano impiegate ad uso interno ed esterno, sotto forma di impiastro,
per alleviare i disturbi nervosi e bloccare le emorragie.
Le foglie venivano
triturate e mescolate al lardo per lenire le infiammazioni cutanee e le
emorroidi, mentre con una soluzione preparata con l’estratto di fiori venivano
trattate le irritazioni oculari e le infezioni.
Gli antichi la prescrivevano
per curare diarree, mal di denti, morsi di serpenti, dolori all’apparato
genitale femminile, emorragie al naso. In proposito, c’era l’usanza di fare
delle ghirlande di fiori che si mettevano al collo di chi aveva problemi di
sangue da naso in quanto si diceva che bloccasse il sanguinamento. L’infuso di
foglie veniva usato per risolvere gli ingorghi alle mammelle, la tintura contro
la tubercolosi polmonare e il vino di Pervinca contro gli intestini pigri.
Sembra perfino che, probabilmente per la sua discreta percentuale di sostanze
tanniche, la si usasse per correggere i vini guasti.
La Vinca ha proprietà diuretiche, astringenti, digestive, ipotensive.
Per
uso esterno ha proprietà antinfiammatorie.
Migliora la circolazione vascolare e
capillare.
La vincristina, un alcaloide contenuto in essa, la rende tossica e
dà effetti allucinogeni, ma ultimamente sono state scoperte anche proprietà
antitumorali. Alla fine degli anni 50, sono state isolate con tecniche di
estrazione innovative testate e commercializzate numerose decine di sostanze
biochimiche, risultate efficaci come medicinali, in associazione ad altri, per
trattare casi di leucemia infantile linfocitaria, del morbo di Hodgkin e nei
linfomi con eventuali effetti collaterali quasi del tutto a carico del sistema
nervoso e in minima parte, del midollo osseo, dell’apparato digerente e del
tessuto cutaneo.
La vincamina invece, contenuta nelle foglie, trova
applicazione terapica nelle affezioni vascolari che limitano l’afflusso di
sangue al cervello e che sono caratteristiche dell’età avanzata. La tisana di Vinca
è confortevole per gli ipertesi, il sapore amaro aggiunge valide proprietà
stomachiche e digestive.
La richiesta della pervinca in Italia è molto elevata
perché la pianta è utilizzata dall’industria farmaceutica per estrarre la
vincamina mentre il suo utilizzo come medicamento è da noi molto scarso.
Nella natura regna
un’armonia perfetta. Le piante non tradiscono, non odiano, emanano solo
felicità e amore per questo stando loro vicino si avverte una corrente positiva
e rigenerante tanto importante per la nostra salute. Vibrazioni di fiori e
piante risintonizzate con le vibrazioni emesse dai corpi sottili dell’uomo,
sono formidabili strumenti di cura e di equilibrio che la Madre terra ha messo
a nostra disposizione. La Madre terra ci offre doni preziosi che fanno parte di
Lei, sono il suo spirito. Prendiamocene cure ricordando che sono creature
sacre, rispettandole, cogliendole con parsimonia, ricambiamo il loro aiuto con
amore e rispetto.
Ricordiamo che:
Prima
di intraprendere una cura a base di piante medicinali si deve sempre
interpellare un medico specialista in materia e seguire le sue indicazioni
Tutte le piante officinali
vanno usate con estrema competenza ed esperienza, con estrema cautela.
La raccolta delle erbe
salutari è un’arte abbastanza difficile: è necessario saperle riconoscere e
rispettare l’epoca in cui i principi attivi è più elevata. Èindispensabile
scegliere bene i luoghi di raccolta, per evitare piante inquinate o avvelenate
da scarichi o smog. È obbligatorio conoscere le regole di conservazione,
essicazione, preparazione e assunzione.
Numerose piante possono
risultare tossiche, se non addirittura velenose, se usate in maniera non
appropriata, o sono controindicate a determinati soggetti o situazioni
L’autoterapia può
essere pericolosa, consultare sempre un medico
Il nostro scopo è quello di
fornire una base al passeggiatore curioso. Alla persona che vuole sapere quali
sono le piante che incontra e sapere che molte hanno proprietà salutistiche.
Per trovare la voglia di tornare alla natura e guardare con nuovi occhi quello
che ci circonda cogliendone la magnificenza. Un passaggio che ci porta dentro
la natura e dentro noi stessi.
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