Noi “sorelle”
abbiamo impostato questo blog in maniera forse più tecnica che narrativa,
abbiamo pensato che alle persone a cui interessava leggere i nostri post
sarebbe piaciuto andare subito “al sodo” senza divagazioni o racconti che
potevano essere più interessanti per noi piuttosto per chi ci legge.
Ma in questo
post io Arianna, mi sono sentita di fare una “chiacchierata” propedeutica a
quello che vi dirò poi.
Tutte assieme
noi “sorelle” finora vi abbiamo proposto, piante, fiori, arte,
riciclo, ricette, e tutto quello che ci pareva interessante condividere con
voi.
Questa volta però, il post lo presenterò in maniera
diversa perché ciò di cui parlerò mi ha sempre interessato in maniera
particolare.
Il mondo della
vite, del vino, dell’uva e dell’importanza storica, gastronomica, culturale ed
anche religiosa che avvolge questa pianta mi è sempre sembrata importante ed
interessante.
Chi ha mai
sognato di avere in un comune giardino di casa una pianta d’uva? Credo ben
pochi o almeno nella mia zona o si hanno dei campi ed allora la vigna viene
coltivata per produzione o si ha un giardino con rose, glicini, geranei ….più o
meno i “soliti” fiori…….piante d’uva in giro per giardini non ce ne sono.
Quando sono
arrivata ad avere (finalmente) il mio giardino mi sentivo “ingorda” di verde, di
piante di fiori e magari solo una (pianta) di ciascuna specie, ma volevo avere
un po’ di tutto e …si anche qualche pianta di vite.
Il primo
consiglio che vi do è quello di guardare con occhio realistico il vostro
giardino o pezzo di terra.
Il mio non è
molto grande inoltre è in mezzo a varie case quindi non è raggiunto dal sole in
tutte le ore del giorno e questo è un problema per chi vuole coltivare delle
vigne, che invece hanno bisogno di sole ed ancora sole sempre.
All’inizio
avevo piantato solo 5 piante di uva da vino, la mia idea era che le mie vigne
rendessero uva da pigiare e per cui ottenere almeno un paio di bottiglie di
vino all’anno, un’inezia ma che fosse vino MIO, vino sano senza addittivi o
conservanti …..
Nella realtà
la vigna da vino non è così semplice da coltivare e la resa di uva non sempre
scontata, le vigne devono essere seguite molto da fine inverno bisogna potarle
“giuste” e poi devono avere i giusti trattamenti perché purtroppo sono molto
sensibili agli attacchi della peronospora e della fillosera, senza contare le
stagioni che se passano troppo piovose o troppo secche rovinano comunque il
risultato finale.
Un po’ delusa
dopo vari anni di tentativi, la produzione non è mai anddta come speravo, non
“demordendo” dalla mia idea ho così “scoperto” la vigna dell’uva fragola….
Ed è questa.. quella che consiglio a chi ha un pezzo di
terra o un giardino, è una vigna resistente che ha bisogno di poca
“manutenzione”, rende sempre bene perché è una pianta generosa e resistente…..non
produce vino o perlomeno non da sola, ma dà soddisfazione nella produzione di
ottimi, gustosi e profumati grappoli bianchi o rossi.
Si annuncia che ancora fa
freddo con belle gemme grosse e anche senza potature o antiparassitari produce
grappoli che maturano ad agosto e oltre al fatto che è bello vederli, è una
vigna rampicante per cui la si può intrecciare e farla salire attorno ad un
sostegno e farla diventare una pergola fruibile e godibile d’estate …magnifica
schermatura ombrosa del sole estivo!
….a
maturazione poi i grappoli profumano l’aria
dolcemente e nei pomeriggi di sole lo spazio del giardino attorno a queste
piante diventa pregno di quell’odore dolce che sa un po’ di vino e un pò di
fragola.
Come già detto
non ci si può fare il vino perché è un’uva che non ha una giusta composizione
per diventare alcolico, in pratica una volta pigiata non fermenta …..ma è
buonissima da mangiare ed inoltre può diventare tante altre cose, succo da
bere, gelatina, marmellate, guarnizione e tanto altro.
Mia sorella
Cinzia vi proporrà qui sotto una ricetta per la marmellata di uva fragola.
Intanto io
vorrei darvi giusto qualche nozione sulla vite in generale per darvi un’idea
dell’importanza che questa pianta ha rivestito da tempi immemorabili:
E’ una pianta
che non vive dappertutto ha bisogna di terreni ma soprattutto clima mite è
originaria dell’india e si è propagata in Asia nelle regioni più calde fino al
bacino del mediterraneo.
Altre leggende
sostengono invece che fù Noè l’inventore o lo scopritore del vino, dopo il
diluvio universale avrebbe ripristinato le pratiche agricole, coltivando con
più importanza la vite e successivamente la produzione di vino.
E poi ancora
nell’epoca degli “Dei” il vino era associato ad un suo grande “intenditore”
Bacco…..
Si hanno
notizie di produzione del vino nell’antico Egitto, tra gli arabi, i fenici e i greci.
Negli antichi
romani la sovrapproduzione di vino causò problemi tanto che l’imperatore
Domiziano vietò l’impianto di nuovi vigneti in Italia e fece estirpare
(orrore!) metà di quelli esistenti negli altri territori dell’allora impero
romano.
Le invasione
barbariche fecero abbandonare le pratiche vinicole, che vennero ripristinate ma
con produzione di solo uso interno nei
conventi.
Fu nel
rinascimento che iniziò un periodo di grande espansione della coltivazione nel
territorio italiano e si ricominciò a produrre vino.
Ai giorni
nostri la produzione di vino in Italia è pregevole.
Sperando di
avervi incuriositi e sollecitati a provare nel vostro giardino, ribadisco che
bastano due piante da posizionare nel punto più soleggiato del vostro giardino
per avere la soddisfazione di produrre uva in proprio.
Per quanto
riguarda il suolo di coltivazione, la vita ama i terreni a medio impasto; si
dovrebbe evitare di coltivare la vite nei terreni argillosi e in quelli
sabbiosi; sono invece adatti alla coltivazione i terreni sassosi,
particolarmente indicati nel caso si voglia produrre uva da tavola e appunto
l’uva fragola.
La piantagione della vite dovrebbe essere effettuata nel corso della stagione autunnale, ove non fosse possibile almeno entro il mese di
marzo; l’impianto viene fatto mettendo a dimora le barbatelle innestate di due
anni di età.
Le piccole
piante di vite devono essere protetti dalle gelate con delle coperture di
plastica oppure di terra.
All’inizio dell’impianto la vite ha bisogno di un concime organico-minerale
che deve essere lievemente interrato a cui dovrete dare un’irrigazione leggera.
Per esempio i
lupini sono un ottimo concime anche piuttosto economico da usare, va sparso sul
terreno a manciate.
Ricetta:
Come abbiamo già detto l’uva fragola
si presta molto bene nella preparazione di cose dolci, io l’ho usata per fare
una marmellata ottima da spalmare sul pane e un budino perfetto come dessert
leggero e naturale!
Ho lavato molto bene i grappoli e poi
li ho sgranati eliminando tutti gli acini verdi o bruttini, poi ho tagliato 2
mele a pezzi (con circa 1 chilo e mezzo di uva) e ho passato tutto
nell’estrattore (va bene anche una centrifuga);
Ho aggiunto poco zucchero, circa 60
grammi (si può anche farne a meno perché è già dolce) e messo sul fuoco per
almeno 1 ora, quando si sarà addensata è pronta da versare nei vasetti che
dovranno essere sempre sterilizzati a dovere!
Per fare il budino ho seguito lo
stesso procedimento per quanto riguarda la spremitura,(le mele si possono
aggiungere oppure no a piacere), poi ho messo circa 20 grammi di zucchero, per
300 ml di succo (consiglio cmq di assaggiare il succo prima di mette lo
zucchero e poi aggiungere a seconda del proprio gusto) e 30 grammi di amido di
mais, fatto bollire per 3 minuti e
versato negli stampini di silicone.
Una volta raffreddati vanno in
frigorifero per un’oretta, meglio due se resistete all’assaggio e quindi si
possono rovesciare sul piatto da portata e decorare a piacere!
A noi
sono piaciuti tanto anche così come sono e sono finiti in un attimo!!
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