lunedì 28 settembre 2015

Punica Granatum ( Melograno)

Posted by Mara

Il Melograno (Punica Granatum) appartiene alla famiglia delle Punicaceae.   L’attuale nome della pianta deriva dal latino malum ("mela") e granatum ("con semi”). 

La stessa origine è riconosciuta anche in altre lingue come in Inglese “Pomegranate”, ed in Tedesco “Granatapfel, (mela coi semi). In Inghilterra in passato era nota come “apple of Grenada”. 

Il nome della città spagnola Granada deriva dall’ importazione del frutto sotto il dominio dei mori in Spagna; la città spagnola di Granada ha infatti nello stemma un frutto di melograno, in spagnolo granada significa melograno.


Originario delle regioni tra la Persia e l’India nord occidentale, può essere un grande arbuto o un piccolo albero, può raggiungere l’altezza di 4-5-metri. 

Il fusto è legnoso, con ramificazioni sottili numerose, spinose all’apice. Le foglie sono lanceolate, ondulate. 

I fiori sono lunghi da 3 a 5 centimetri, hanno un calice carnoso di colore rosso.
La corolla è formata da 5-8 petali rosso-arancio arrotondati e leggermente ondulati.

I frutti sono delle bacche uniche nel loro genere, che si sviluppano insieme al calice floreale, la presenza del calice si vede anche nel frutto maturo, opposta al picciolo si trova una sorta di corona rialzata, segno di resti del calice. 

Sono rotonde, grosse come una mela, con la buccia coriacea gialla, contenenti numerosi semi (circa 600) simili a quelli del granoturco, con polpa acidula e succosa il cui colore può variare dal bianco al rosso sangue; la profumazione, il gusto, la forma ed il colore del frutto di melograno sono fattori fortemente condizionati dalla specie.


Nel secolo passato è diventato un albero campagnolo, forse uno dei pochi, che il contadino si è concesso di piantare per il piacere di vederlo fiorito. 

Il Melograno è di grande effetto ornamentale, specialmente gli esemplari con tronchi contorti e tutt’ora viene utilizzato in parchi e giardini come pianta singola o a gruppi.


La pianta del Melograno è tanto bella che gli antichi la caricarono di simboli e di sogni, facendone uno dei misteri della natura. La leggenda narra che il Melograno fu un prezioso portento di Madre Natura, dalla quale tutto ebbe inizio e nella quale tutto finirà. Numerose culture antiche erano fortemente convinte che questo frutto fosse un vero miracolo, considerandolo un frutto sacro. 
Nell'antico Egitto il succo della Melagrana insieme alla birra, dava origine a una bevanda magica che aveva il potere di salvare l'umanità dalla distruzione. Ne esistono raffigurazioni in tombe egizie del 2500 a.C. ed è nominato anche in papiri del 1547 a.C. Nelle camere sepolcrali di Ramsete IV sono stati trovati dei frutti autentici seccati.
Per i Celti il melograno aveva una importanza eccezionale con un forte simbolismo ed era elemento fondamentale nei riti delle principali festività celtiche, per esempio nella festa di Samhain, il Capodanno dei Celti, la notte in cui si spalancano le porte del regno dell’altro mondo ed i morti possono entrare in contatto con i vivi. 
Grande importanza anche nei riti di siri e fenici. Molti sono i riferimenti al Melograno nel vecchio testamento, soprattutto nel Cantico dei Cantici: “come uno spicchio di Melograno le tue guance sotto il velo” “I tuoi germogli formano un giardino di melograni, con frutti squisitissimi” “Ti offrirei vino profumato, di mosto dolcissimo del mio melograno”. 
Per tradizione la vittima pasquale veniva infilzata in uno spiedo di Melograno. Le immagini delle melagrane venivano applicate sugli abiti rituali dei Grandi Sacerdoti, ricamate nel bordo dell’abito sacerdotale di colore viola, porpora rossa e scarlatto, in mezzo a sonagli d’oro. I Melograni rappresentati sui capitelli che erano sul fronte del Tempio di Salomone in Gerusalemme oltre ad essere un simbolo divino, erano anche un simbolo regale, grazie alla coroncina del frutto. 
La corona, che nella simbolistica ebraica denota la santità, sarebbe rappresentata anche dalla "corona", residuo del calice fiorale che rimane sulla punta del frutto. Il melograno appare nelle vecchie monete della Giudea come simbolo santo. Molti rotoli della Torah sono protetti da gusci in argento a forma di Melagrane. 
Nella cultura ebraica la melagrana è sinonimo di correttezza e onestà. Al suo interno conterrebbe 613 semi, proprio come nella Torah sono contenute 613 perle di saggezza. 
Nell’induismo, uno dei nomi del Dio Ganesha è “Bijapuraphalasakta”, cioè colui che gradisce la frutta dai molti semi (il melograno).

Durante le feste in onore della Dea Demetra, le ateniesi mangiavano i frutti della melagrana, augurio di prosperità e fertilità. I sacerdoti invece, incoronavano il capo con i rami della pianta. 
Ancora oggi, in Grecia, quando si acquista una nuova casa, è uso mettere sull’altare domestico della casa, un frutto di melograno come simbolo di abbondanza, fertilità e buona fortuna. 
Gli antichi Romani ornavano il capo delle spose con rametti di Melograno per augurare loro Fertilità. A Roma la Melagrana era tenuta in mano da Giunone e rappresentava il matrimonio, l’amore e i frutti di questo amore. Però aveva anche un significato legato al culto della vita dopo la morte.
In molte tombe romane, si trovavano immagini di melograni in basso rilievo. In Africa ed in India le donne sterili ne bevevano il liquido. In Persia le poesie d’amore spesso riportavano simbolicamente l’immagine della melagrana e in Cina era frutto di buon auspicio, simbolo di lunga discendenza. 
In Vietnam leggende raccontano che aprendosi, la melagrana, lasciò uscire cento bambini, e in Turchia le giovani spose gettano a terra una Melagrana matura: avranno tanti figli quanti semi usciranno dal frutto spezzatosi a terra. 
In Dalmazia la tradizione vuole che lo sposo trasferisca dal giardino del suocero al suo una pianta di melograno. 
La melagrana si trova anche nella simbologia massonica, a simboleggiare fratellanza e solidarietà all’interno della loggia.
Nel castello di Issogne uno dei castelli della Valle D’Aosta, si trova la famosa fontana ottagonale con l’albero di melograno in ferro battuto. L’albero è rappresentato con le foglie di quercia (simbolo di forza e antichità) e i frutti di melograno (simbolo di fertilità della famiglia). 


Da sempre il Melograno (Il frutto è chiamato Melagrana), rappresenta l'energia vitale; come tutti i frutti da seme rappresenta infatti la fecondità, l'abbondanza e la prolificazione.
Il succo di colore rosso evoca il sangue e costituisce il simbolo della vitalità e dell'energia.
E’ un simbolo di fertilità presente nel mondo occidentale quanto nel mondo orientale. 
Eppure la melagrana è soprattutto simbolo di morte, o piuttosto di rinascita e di rigenerazione, la melagrana quando inserita in un contesto funerario era di buon augurio, perché là dove c’è morte, c’è pure rigenerazione. 
Il duplice significato che potrebbe sembrare una contraddizione non è altro che l’altra faccia di una medesima moneta: il ciclo della vita, nascita-morte-rinascita.

Le popolazioni antiche ritenevano che il melograno fosse la panacea di tutti i mali; a prova di questo, il fatto che una volta si utilizzavano tutte le parti della pianta, dalle radici ai fiori, per la cura di numerose malattie. La credenza venne rafforzata dalla visibile forza della pianta e alla sua capacità di sopravvivere in habitat ostili, semidesertici. 
Ippocrate, valutò il melograno nei suoi studi, lodandone le virtù medicamentose, dimostrate solamente nel corso degli anni seguenti.
Le proprietà benefiche del melograno ipotizzate da Ippocrate vennero successivamente confermate dalla Scienza Ufficiale: nel tentativo di accreditare queste ipotesi, vennero aggiunti al melograno ulteriori poteri curativi. 

Il Melograno contiene carboidrati, acqua, grassi, proteine, fibre, zuccheri, ceneri. Il frutto è particolarmente ricco di sali minerali quali potassio, manganese, zinco, rame, fosforo, ferro,
magnesio, sodio, selenio e calcio, vitamine B1, B2, B3, B5, B6, vitamina C, vitamina E, K e J. Il Melograno ha molte sostanze benevole per l’organismo come per esempio i flavonoidi, gli antiossidanti, vari tipi di acidi, tra cui l’ellagico e il gallico, la quercitina e altri principi attivi molto benefici che gli hanno fatto meritare il nome di “frutto della medicina”.

Essendo ricco di antiossidanti è considerato antitumorale, ostacola alcuni problemi legati alla menopausa e aiuta il cuore a mantenersi sano. Inoltre è un potente vermifugo (molto utile contro il famoso verme solitario Tenia solium), è astringente ed è quindi utile in caso di diarrea, fa bene alle articolazioni.

Anche nei confronti del morbo di Alzheimer il succo di melagrana ha dimostrato di avere proprietà benefiche; l’assunzione giornaliera è in grado di erigere una barriera protettiva e di attaccare le proteine nocive. Secondo recenti studi l’assunzione protratta nel tempo del suo succo sarebbe in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.


Ogni parte della pianta, (radici, corteccia, fiori, foglie) è usata nella medicina Ayurvedica. 
Corteccia, radici (prelevate in primavera o in autunno) e scorza dei frutti (raccolta in autunno), vengono fatte essiccare all’aria e ridotte in polvere,la quale viene poi utilizzata come decotto: ha proprietà tenifughe, astringenti, e sedativo nelle dissenterie; per uso esterno il decotto ha proprietà astringenti, per clisteri o irrigazioni vaginali. L'infuso dei petali viene utilizzato come rinfrescante delle gengive. 
I semi ricchi di vitamina C, hanno proprietà blandamente diuretiche.

Nonostante il melograno appaia, come un frutto innocuo, esso in realtà può costituire un pericolo per la salute di chi lo consuma. 
I preparati a base di corteccia e di radici sono estremamente pericolosi. 

I casi di intossicazione da melograno sono tutti imputabili alla loro somministrazione eccessiva. Sonnolenza, cefalea, vertigini, difficoltà  respiratoria sono i sintomi collaterali più ricorrenti in seguito all'uso sovrabbondante di estratto di corteccia di melograno.


La corteccia del melograno, viene ancora oggi utilizzata in alcuni paesi africani e orientali per la concia del cuoio.

Il contenuto di polifenoli e le proprietà antiossidanti della melagrana sono tre volte superiori a quelle del tè verde.

Dalla buccia essiccata si ottiene un buon colorante color giallo tendente al verde impiegato nell’artigianato degli arazzi nei Paesi Arabi di cui si sono trovate tracce perfino in alcune tombe egizie.

Corteccia e scorza erano utilizzate anche per la tintura di lana, cotone e in alcuni casi del lino.
Grazie ad un lungo processo di ebollizione ed immersione delle fibre, si potevano raggiungere variegate colorazioni, la più comune e la più semplice era quella nera. 
A differenza dei tessuti neri oggi ottenuti con l’uso di coloranti chimici, quelli tinteggiati con il melograno non provocavano alcuna allergia o dermatite, e nonostante ripetuti lavaggi, il colore non perdeva brillantezza.
Dalle radici è possibile ricavare coloranti utilizzati nella cosmesi.

Le scorze di questo frutto hanno anche proprietà aromatiche e vengono spesso impiegate per conferire aromi particolari ad alcuni tipi di liquori, tra cui il vermouth.

In Messico i semi di melograno vengono utilizzati per la preparazione di alcuni tipi di chili a cui conferiscono una particolare colorazione rossa.

I frutti di melograno sono spesso usati per la decorazione di macedonie o nell’industria conserviera per la produzione di succhi, marmellate sciroppi e sciroppati.
In cucina il loro succo può essere impiegato in numerosi modi: ha un sapore molto dolce, ideale per condire risotti, primi piatti e insalate.

Celebre frutto portafortuna può diventare un’idea per augurare tanta fortuna. 


Sangue che feconda la terra, sinonimo di Madre Divina.

Petali scarlatti racchiudono in loro un grande dono
Celano messaggi intensi, ci parlano d’amore, bellezza, mistero…
Nascondono un frutto magico, sacro, sospeso tra leggenda e realtà.
Vita, sacrificio, morte, rinascita simbolicamente racchiusi in esso.
Colori caldi d’autunno, piccoli cristalli color del sangue
Luccicanti, preziosi, ricchi, dolci.
Rosso, acceso dall’amore ardente della Natura per noi
Armonioso e rassicurante abbraccio carico d’energia

Ricordiamo che:
Prima di intraprendere una cura a base di piante medicinali si deve sempre interpellare un medico specialista in materia e seguire le sue indicazioni
Tutte le piante officinali vanno usate con estrema competenza ed esperienza, con estrema cautela.
La raccolta delle erbe salutari è un’arte abbastanza difficile: è necessario saperle riconoscere e rispettare l’epoca in cui i principi attivi è più elevata. Èindispensabile scegliere bene i luoghi di raccolta, per evitare piante inquinate o avvelenate da scarichi o smog. È obbligatorio conoscere le regole di conservazione, essicazione, preparazione e assunzione.
Numerose piante possono risultare tossiche, se non addirittura velenose, se usate in maniera non appropriata, o sono controindicate a determinati soggetti o situazioni
L’autoterapia può essere pericolosa, consultare sempre un medico
Il nostro scopo è quello di fornire una base al passeggiatore curioso. Alla persona che vuole sapere quali sono le piante che incontra e sapere che molte hanno proprietà salutistiche. Per trovare la voglia di tornare alla natura e guardare con nuovi occhi quello che ci circonda cogliendone la magnificenza. Un passaggio che ci porta dentro la natura e dentro noi stessi. 

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